Addio Carbone Italia Futuro Sempre Piu Rinnovabile

Stop al carbone dal 2025.

La nuova Strategia Energetica Nazionale è molto chiara e, dopo anni di lotte, si conferma una vittoria per la salute dei cittadini. WWF in prima linea nei festeggiamenti, il processo di decarbonizzazione dell’Italia è confermato e d’ora in poi si guarda solo in avanti, verso un futuro più sicuro, più verde in tutti i sensi.

Ma diamo un’occhiata più da vicino a cosa comporta la Strategia Energetica Nazionale, il piano messo in atto dal Governo per anticipare e gestire questo grande cambiamento in materia di energia. La SEN prevede uno stanziamento di 175 miliardi dedicato alla creazione di un sistema energetico sostenibile, che comprende reti e infrastrutture a gas, elettriche, alimentate da fonti rinnovabili e un’importante opera di efficientamento energetico. Gli esiti di questi investimenti appaiono assicurati, la decarbonizzazione procederà senza intoppi e sarà un passaggio tutt’altro che forzato, nonostante l’accelerazione dei tempi proposta dal governo.

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Ma perché questi 5 anni sono così importanti? Il carbone è tra i combustibili fossili quello che in combustione emette più CO2 ed è quindi tra i principali responsabili dei cambiamenti climatici che stanno avendo in tutto il mondo conseguenze disastrose. Posporre questo passo e decidere di far sopravvivere il carbone fino al 2030 sarebbe potuto costare migliaia di vita umane. Dicendo addio al carbone si rinuncia ad una fonte fossile che per lungo tempo ha causato in Italia di circa 8 morti a settimana e una spesa sanitaria annua calcolata di 1,4 miliardi di euro. Non tralasciamo i costi altissimi per il territorio. Migliaia e migliaia di ettari di terreni agricoli inutilizzabili perché avvelenati. Seguire la strategia per la decarbonizzazione totale entro il 2025 ci porterà a raggiungere, rispetto alle previsioni relative al 1990, una riduzione delle emissioni del 39% al 2030 e del 63% al 2050. Chiudere l’era del carbone è una scelta non più rinviabile.

Inoltre bandire il carbone è l’occasione per incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro e per dare più spazio alle aziende che sostengono progetti di efficientamento e l’utilizzo di energie rinnovabili. Altro aspetto promettente della SEN, è infatti l’aver accolto l’obiettivo di una produzione di energia elettrica al 55% da fonti rinnovabili entro il 2030, proposito necessario in seguito alla progressiva dismissione del carbone per garantire sicurezza negli approvvigionamenti energetici senza dipendere da importazione esterna. Parallelamente, la strategia Energetica Nazionale evidenzia anche la necessità per il futuro di migliorare la sostenibilità degli autoveicoli circolanti, proponendo incentivi su modelli a minor impatto ecologico.

Per chiudere una volta per tutte la parentesi carbone occorrono infrastrutture solide e coordinamento. Il processo accelerato deve essere sostenuto, oltre che dal governo, anche dagli enti locali per evitare rallentamenti ed intoppi: non si potrà raggiungere l’obiettivo prefissato se Regioni e Comuni ostacoleranno le infrastrutture alternative da realizzare.

L’energia in Italia si sta muovendo nella giusta direzione anche se a volte ci chiediamo se il nostro stato non pecchi di intraprendenza. Da cittadini italiani noi di Idrotermica abbiamo provato una fitta di delusione nel constatare che il nostro paese non sia stato tra quelli che, pochi giorni prima della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici di Bonn, si sono riuniti a Parigi per richiedere all’Unione europea obiettivi climatici più ambiziosi e un approccio comune più deciso e determinato alla decarbonizzazione.

I sette ministri rappresentanti di Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Finlandia, Portogallo e Lussemburgo hanno dichiarato con coraggio di essere pronti a sostenere piani nazionali più efficaci e incisivi, peccato che in questo caso l’Italia sia rimasta un passo indietro.

Siamo certi che non sia stato per mancanza di possibilità, visto che abbiamo finalmente realizzato di avere mezzi e competenze per puntare su un futuro rinnovabile con un esito più che felice. Tante aziende lungimiranti si stanno attivando, seguendo i trend mondiali, verso l’edilizia sostenibile e i cittadini stessi sono sempre più orientati verso la riduzione degli impatti ambientali. Confidiamo quindi che chi ancora non è entrato in quest’ottica capisca che ha sbagliato strada e corra subito ai ripari puntando su energie rinnovabili e risparmio energetico, e speriamo che se non sarà il nostro governo a puntare in alto lo faranno i cittadini e gli imprenditori italiani. Insomma, ormai si è capito, il futuro di certo non si alimenta a carbone, almeno non lo farà più dopo il 2025 e Idrotermica, per questo proposito vuole spingere al massimo sull’acceleratore.

Photo credit: Credo Action

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