Economia Green Contro Cambiamenti Climatici

Entro pochi decenni il mondo sarà diverso. E non abbiamo certo buone notizie. Gran parte della città di Miami, in Florida, potrebbe essere sommersa dalle acque dell’Atlantico. Come lei molte altre città costiere, ad esempio in Bangladesh, finiranno lentamente sott’acqua a causa di un processo determinato dai cambiamenti climatici che, secondo gli scienziati di tutto il mondo, è ormai irreversibile.

In mancanza di una radicale riduzione nella produzione dei gas serra, poi, nei prossimi decenni avremo ricorrenti uragani e alluvioni (dei quali abbiamo già avuto diversi assaggi) alternati a lunghi inusuali periodi di siccità con pesanti conseguenze economiche. A livello sanitario nuove epidemie di malattie ormai credute estinte torneranno in auge, durante estati sempre più torride in cui cercheremo refrigerio in oceani sempre più inquinati, con un’aria irrespirabile nei mesi più caldi e una ovvia proliferazione dei conflitti per la gestione delle risorse.

 

Uno scenario catastrofico a tutti gli effetti

Il 2016 è stato l’anno più caldo mai registrato, come lo era stato prima di lui il 2015 e ancora precedentemente il 2014, che a suo tempo aveva “conquistato” il triste record di aver registrato la temperatura media più alta nella storia del nostro pianeta. Troppi anni di discussioni teoriche sono serviti solo a determinare il fatto che il riscaldamento del pianeta sia incontrovertibilmente legato alle emissioni di gas serra (come anidride carbonica e metano) prodotti principalmente dalle attività umane. Per troppo tempo è stato dichiarato che i nostri mari non si stavano scaldando prima di iniziare a vedere la cosa come un dato di fatto.

Oggi, quando sembrerebbe non esserci più spazio per il negazionismo, il Presidente degli Stati Uniti d’America rifiuta l’accordo sul clima firmato a Parigi dal suo predecessore nel dicembre del 2015, creando perplessità in tutti i restanti firmatari del patto e paura di un effetto domino che faccia retrocedere nei passi avanti fatti negli ultimi anni di impegno in questa direzione. Ma nei fatti l’impatto immediato di questa scelta appare modesto: le emissioni americane di CO2 si ridurranno comunque, perché altri attori (diversi stati lungimiranti ed imprese private) continueranno ad applicarsi per un futuro sostenibile e, soprattutto, perché così detta la modernizzazione dell’economia.

Contemporaneamente alla decisione presa dalla Casa Bianca, i grandi investitori di Wall Street comunicano al mondo che per loro il riscaldamento globale è un problema reale e tangibile di cui le aziende, soprattutto quelle energetiche, devono cominciare a tener conto se non vogliono restare indietro. Questo è ciò che è stato dichiarato il 31 Maggio ’17 durante l’assemblea degli azionisti della Exxon Mobil, il maggiore gruppo energetico statunitense e storicamente grande oppositore delle politiche sul cambiamento climatico. Qui il 62,3 % degli azionisti ha approvato una mozione che chiede ai dirigenti di “fornire più informazioni sul modo in cui le nuove tecnologie e le regole legate al cambiamento climatico cambieranno il giro d’affari” del gruppo. Il forte interesse di Wall street per la questione climatica appare dunque chiaro, infatti gli investitori puntano sempre di più sui cosiddetti “fondi verdi” che finanziano le tecnologie green e i progetti ecosostenibili.

Anche in Europa molte aziende energetiche hanno già cominciato a valutare le conseguenze dell’evoluzione del clima sui loro affari.

Il cambiamento climatico gioca un ruolo centrale nella crescita e nello sviluppo economico mondiale ed è di vitale importanza per il benessere di miliardi di persone, in particolar modo per coloro che vivono nei paesi poveri del mondo. In un video edito dalla Thomson Reuters Foundation viene illustrato come i cambiamenti climatici stiano incrementando in Bangladesh il fenomeno delle spose bambine. Qui il 66% delle ragazze si sposa prima dei diciotto anni e più del 30% prima dei quindici. Proprio a causa dei disastrosi effetti dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e l’allevamento ultimamente il fenomeno si è aggravato poiché molte più persone lasciano le campagne e si trasferiscono nei sobborghi della grandi città, dove è ancora più difficile mantenere una famiglia numerosa.

Economia Green Contro Cambiamenti Climatici

Appare evidente come cercare di affrontare con mezzi efficaci e coesione il cambiamento climatico non solo contribuirà a garantire una vita longeva al nostro pianeta, ma potrà nell’immediato aumentare le possibilità di una crescita globale etica e sostenibile, proposito che sta unendo sempre di più leader politici ed economici di tutto il mondo (Trump a parte).

Quando un paese investe in tecnologia green o adotta soluzioni per un consumo efficiente dell’energia, conferma con dati evidenti che ciò che è positivo per l’ambiente lo è altrettanto dal punto di vista della prosperità economica, prosperità che nel XXI secolo sarà appannaggio di chi per primo adotterà tecnologie a bassa emissione di carbonio. I paesi che si applicheranno oggi, saranno quindi i paesi più economicamente competitivi domani, con un valore che verrà mantenuto ed implementato nel lungo periodo.

A quanto pare in Italia nel 2016 abbiamo ridotto le emissioni di anidride carbonica in modo più incisivo di molti altri stati europei. La maggiore riduzione nelle emissioni di anidride carbonica è stata registrata a Malta, in Bulgaria, Portogallo e Regno Unito, a seguire in Grecia, Italia e Romania. Diversi altri paesi, come la Finlandia (+8,5%), hanno invece aumentato le loro emissioni. Secondo Eurostat la riduzione italiana delle emissioni è stata del – 2,9 %, un livello che ci fa decisamente fare bella figura su quella che è la media europea del -0,4%. Ma meglio non essere troppo ottimisti per non rischiare di cedere il passo, infatti – anche se l’Italia ha ridotto le sue emissioni – è bene ricordare che il belpaese continua a essere uno dei più grandi produttori di anidride carbonica dell’Ue, con una quota produttiva pari al 10,1 % delle emissioni.

C’è ancora tanto da fare, sfida che tante aziende italiane stanno affrontando con le migliori intenzioni, ovvero quelle etiche e -Wall Street docet- economiche.

Noi a Idrotermica Coop questa sfida l’abbiamo raccolta da tempo e in tutte le nostre realizzazioni facciamo del nostro meglio perché ospedali, sedi aziendali e produttive, palazzetti dello sport, tutto ciò che costruiamo abbia un impatto ambientale ed energetico il più basso possibile.

Alle parole preferiamo i fatti: qualche esempio?
L’esecuzione di Ipercoop Formigine certificato Leed Gold, la certificazione aziendale volontaria ISO 50001 e il finanziamento del progetto #alloraspengo.
Ma non ci fermeremo certo qui… i prossimi anni saranno importanti per lo sviluppo dell’edilizia green e noi vogliamo esserne protagonisti.

 

CHI SIAMO

Idrotermica Coop è un'azienda leader nel settore dell'impiantistica meccanica, con più di quarant'anni di esperienza all’attivo. Continuità, affidabilità, costante ricerca delle soluzioni tecnologiche più avanzate hanno da sempre guidato le attività dell’ azienda nei diversi ambiti di lavoro: dall’ospedaliero all’industriale, dal commerciale all’alberghiero, scolastico e sportivo e ovviamente alle energie rinnovabili. Il servizio offerto è completo e personalizzato, dalla progettazione all’installazione.

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