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Comune di Rimini
IMPIANTI
Impianti ventilazione, riscaldamento e condizionamento, impianti idrico sanitari, impianti antincendio, building automation
A 75 anni da una triste chiusura obbligata il Teatro Galli di Rimini verrà finalmente restituito alla città. Una di quelle belle notizie per le quali Idrotermica ha il piacere di prendersi un po’ di merito è che il Teatro Amintore Galli alzerà nuovamente il sipario il 28 ottobre 2018.
Saranno passati ben 27.333 giorni da quando il teatro storico venne pesantemente danneggiato dai bombardamenti Alleati del dicembre 1943; da allora non fu più l’arte a entrare in scena su questo prestigioso palco ma furono solo i saccheggi del dopoguerra e le demolizioni a imporre il proprio dramma.
La nascita del Teatro Galli di Rimini
Il Teatro venne costruito nella bella Piazza Cavour, seguendo un progetto dell’architetto Luigi Poletti. I lavori iniziati nel 1843 vennero portati a termine soltanto nel 1857, anno in cui venne augurato in pompa magna con la prima di Aroldo di Giuseppe Verdi, che venne diretta personalmente dal grande maestro.
Ad assestare un primo colpo al Teatro riminese fu un terremoto che nel 1916 lesionò in modo importante la struttura e ne determinò una prima chiusura obbligata che ebbe fine soltanto nel 1923, quando il Gallivenne riaperto in seguito al restauro. Era invece un anno cruciale per la storia d’Italia e del mondo quando nella primavera del 1943 venne eseguita l’ultima opera del teatro, la Madama Butterfly di Giacomo Puccini; di lì a qualche mese il Galli venne gravemente danneggiato durante i bombardamenti Alleati del 28 dicembre. Lo scempio definitivo che chiude la prima fase di vita di questo luogo di cultura furono i saccheggi del dopoguerra e l’utilizzo di ciò che restava del teatro come cava per materiali da costruzione.
Il progetto di restauro
Dopo svariati propositi di ripristino mai realizzati in toto fu l’allora Sottosegretario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi a chiedere nel 2002 un progetto di restauro: vennero così stanziati finalmente i fondi per pianificare ed eseguire un progetto rispettoso dell’originale, per il quale venne incaricato l’architetto Pierluigi Cervellati. L’inizio dei lavori è avvenuto nel 2014 e nel maggio 2018 il teatro ha aperto le porte ai primi gruppi di cittadini volenterosi di avere un’anteprima delle bellezze architettoniche di questo gioiello restaurato. L’inaugurazione ufficiale ha avuto però luogo il 28 ottobre quando il Teatro Galli ha alzato nuovamente il sipario con protagonista la straordinaria voce di Cecilia Bartoli, mezzosoprano stella della lirica mondiale, con 10 milioni di dischi venduti, 5 Grammy Awards e radici riminesi da parte paterna. È stata lei a rendere speciale l’incontro tra Rimini e il suo rinato teatro, esibendosi nella ‘Cenerentola’ in forma semiscenica, accompagnata dai Musiciens du Prince.
L’area archeologica
La presenza di resti archeologici emersi durante i lavori di ricostruzione ha portato alla scoperta di forni cittadini settecenteschi, un quartiere medievale, un complesso sepolcrale e dei resti di una basilica paleocristiana. Questi ritrovamenti hanno indotto a una modifica importante del progetto, per rendere parte dell’area archeologica visitabile trasformando la parte inferiore del teatro in un museo.
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Realizzazioni impiantistiche eseguite presso il Teatro Galli
Dietro i sipari ora nuovi di zecca del Teatro c’è stato davvero tanto da fare in questi ultimi anni e Idrotermica come abbiamo già accennato ha fatto la sua parte per riportare in auge l’edificio. Il progetto ha previsto la conservazione di una piccola parte della struttura esistente (il cosiddetto Blocco A, riservato al pubblico) ricostruito quasi integralmente e la realizzazione di una zona ex novo (il Blocco B, la zona del palco e altre aree di servizio).
All’interno della struttura gli impianti meccanici si sviluppano nell’area archeologica, di platea e sottoplatea, dei loggioni, della zona spogliatoi – camerini – servizi, della sala musica e dei locali attrezzi. Per il corretto funzionamento di tali locali sono presenti vani per i generatori di calore, una centrale frigo, una sotto centrale di servizi vari ed il locale antincendio.
La zona riservata al pubblico è stata condizionata tramite roof top posti in copertura, che gestendo il ricircolo dell’aria, l’umidificazione e il reintegro di aria esterna permettono di avere le idonee condizioni per garantire il benessere di coloro che assistono allo spettacolo, mandando aria sotto le poltrone e riprendendola dal soffitto.
Il palco ha una sua unità di trattamento aria, dedicata al controllo delle condizioni ambientali della zona di esibizione; anche per i camerini è stata installata una unità trattamento ma solo per l’aria primaria perché la temperatura è controllata da ventilconvettori nei vari ambienti. È inoltre presente un’unità di trattamento aria della zona archeologica con lo scopo di poter ricambiare efficacemente l’aria in un ambiente ad alta umidità.
In tutti i locali di passaggio e servizio sono presenti ventilconvettori per gestire la temperatura dei vari locali in modo indipendentemente, mentre nei bagni sono stati installati radiatori. La produzione di acqua calda sanitaria è centralizzata per il Blocco B e con bollitori puntuali nel Blocco A.
Tutte le apparecchiature sono controllate e monitorate dal sistema di supervisione: ciò permette una gestione puntuale di tutti gli impianti da remoto, il controllo delle eventuali anomalie e la massima efficienza energetica.
Un grande orgoglio ha guidato tutto il team di Idrotermica Coop durante tutta l’esecuzione dell’opera; ridare “vita” a un edificio dall’enorme valore storico e artistico per tutta la Romagna e in primis per il Comune di Rimini è stato emozionante. Il restauro del Teatro Galli è stato però allo stesso tempo anche sfidante, come spesso accade quando ci si trova a operare in contesti dall’inestimabile valore architettonico, che richiedono di unire il rispetto per il progetto originale alle più moderne innovazioni impiantistiche in fase di realizzazione. Non solo: la scoperta dei resti archeologici ha reso tutto più complesso ma interessante, consentendo al pubblico di godersi una piccola area museale.