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Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità SostenibiliIMPIANTI
Impianto idronico per climatizzazione, building automation, elettrico a servizio del meccanico, impianto a tutt’aria per Aula Bachelet, CommissioningA qualche centinaio di metri da Piazza Maggiore, nel centro di Bologna sorge un grande palazzo storico affrescato che ospita il Tribunale, la Corte d’Appello e l’Ordine degli Avvocati.
Più che un luogo dove si amministra la giustizia ha l’aspetto di un museo, affascinante e solenne.
Prima del lavoro di riammodernamento degli impianti, l’intero edificio si scaldava con radiatori in ghisa davvero datati, che funzionavano a vapore.
D’estate, in una città che sa essere decisamente calda, il raffrescamento era garantito da condizionatori portatili decisamente poco performanti.
Non è difficile immaginare quanto, sia durante la stagione calda che durante quella fredda, il palazzo fosse energivoro a causa di impianti di riscaldamento vecchi e strumenti per l’aria condizionata più consoni a un uso domestico che a essere utilizzati in grandi spazi e numerosi uffici.
Obiettivo della realizzazione era quindi il rifacimento dell’impianto di climatizzazione utilizzando ventilconvettori.
Il bando di gara richiedeva quindi di rifare la linea distribuzione acqua calda e fredda e il montaggio dei ventilconvettori: in questo caso abbiamo ritenuto opportuno proporre (e quindi realizzare) una miglioria, ovvero il rifacimento della centrale termica e di un sistema di building automation centralizzato.
La centrale a vapore già presente nel palazzo non era infatti la soluzione ideale per lavorare con i ventilcovettori: sarebbe stato infatti necessario utilizzare degli scambiatori di calore per trasfomare il vapore in acqua calda, con un ulteriore consumo di energia.
Realizzare una nuova centrale termica decisamente più efficiente in termini di rendimenti e telecontrollata attraverso un sistema di supervisione centralizzato avrebbe consentito nel medio e lungo periodo un risparmio a livello di energia consumata e di conseguenza anche un risparmio economico.
Un lavoro semplice solo all’apparenza: come già accennato, infatti, la grande sfida era rappresentata dal trovarsi all’interno di un edificio di pregio, dal valore storico e che ospita numerosi affreschi, da proteggere e non rovinare.
Ma non finisce qui: un palazzo del genere, datato XIV/XV secolo, ha muri larghi fino a 1,5 metri, molto difficili da attraversare con cavi e tubazioni e le relative assistenze murarie correlate.
Aggiungete, come ciliegina sulla torta, la presenza di soffitti a volta, da preservare senza ombra di dubbio.
Le difficoltà non arrivano mai sole, lo sappiamo, ed è per questo che non ci siamo scoraggiati neanche davanti alla necessità di dare continuità di lavoro al tribunale e agli altri uffici: sarebbe stato necessario lavorare per piccole aree e arrecare agli occupanti il minore disturbo possibile, sia dal punto di vista acustico che da polvere, fumo, etc.
Il nuovo impianto consente ai gestori, manutentori e custodi del tribunale di ottimizzare il loro tempo: in precedenza per regolare la temperatura dei termosifoni dovevano passare di ufficio in ufficio, un lavoraccio considerato che ora abbiamo montato poco meno di 300 ventilconvettori! Oggi, grazie a un sistema di regolazione da remoto particolarmente sofisticato, è possibile controllare e regolare tutto dalla centrale, con un semplice computer e garantire la massima efficienza energetica.
Particolare attenzione infine alla sala Bachelet dove è stato effettuato un impianto a tutto ricircolo d’aria attraverso n. 4 unità termoventilanti, ben isolate acusticamente ed integrate esteticamente con rifoderature in legno, utilizzate al posto dei ventilconvettori per trattare la grande volumetria della sala, anch’essa inserite nel nuovo sistema di supervisione.