COMMITTENTE
Ausl Romagna
REALIZZAZIONI
HVAC, Antincendio, Building automation, Idrico sanitario e scarico, Commissioning
Quando a Febbraio 2020 il mondo intero è stato sconvolto dalla pandemia da COVID-19 i settori di edilizia e impiantistica hanno decisamente sofferto. Ma se da una parte eravamo impegnati a capire quale fosse il futuro dei cantieri che avevamo in essere, dall’altra eravamo convinti che la nostra professionalità sarebbe stata davvero utile: d’altronde eravamo al cospetto di un virus che si trasmette per via aerea e la “pulizia” dell’aria è da sempre stato il focus su cui abbiamo concentrato ricerca e sviluppo.
Quando le AUSL di praticamente tutta Italia hanno aperto bandi per effettuare lavori di miglioria e ottimizzazione delle strutture sanitarie nell’ottica di combattere la pandemia in corso, abbiamo partecipato e vinto la gara dedicata alla Romagna insieme al nostro consorzio Conscoop (e alle altre cooperative Formula Servizi e Siem impianti): abbiamo quindi avuto occasione di lavorare negli ospedali di Forlì, Cesena, Rimini, Riccione, Ravenna, Faenza e Lugo.
La richiesta del bando era decisamente delicata per noi di Idrotermica: avremmo dovuto creare impianti meccanici per degenze di terapia semi-intensiva che avrebbero ospitato i malati di COVID-19; le stanze avrebbero dovuto gestire quindi un ricambio d’aria molto particolare, che consiste nel creare all’interno dell’ambiente depressioni e sovrapressioni per contenere il dilagare del virus negli altri reparti. Se il locale avesse ospitato una persona positiva al Coronavirus l’operatore sanitario avrebbe dovuto attivare la modalità “depressione”: in questo modo l’aria (e di conseguenza il virus) non sarebbe potuto uscire dalla stanza in questione.
Perché potesse farlo nel modo più semplice e veloce possibile abbiamo installato dei touch screen tramite il quale non solo è possibile monitorare la temperatura di ogni stanza ma anche agire sulla modalità del ricambio d’aria. Non solo: in alcuni ospedali (tra cui Lugo, Riccione e Rimini) è stata attivata un’ulteriore modalità, quella di “sanificazione”, grazie alla quale in ricambio d”aria di ferma momentaneamente dando la possibilità di intervenire per disinfettare l’ambiente.
Tutto questo è stato realizzato installando delle UTA – Unità di Trattamento d’Aria con recupero del calore ad acqua nei locali tecnici con caratteristiche di filtrazione denominate “filtri assoluti, ovvero il massimo livello di purificazione dell’aria per quanto concerne questo tipo di impianto. L’aria all’interno delle stanze di degenza in oggetto della gara non è dissimile a quella presente nelle sale operatorie.
Particolare non secondario in questi casi è il garantire il funzionamento anche in caso di guasti: la ventilazione degli ambienti è così assicurata dalla presenza di un secondo motore, a disposizione nell’eventualità di un malfunzionamento di quello principale.
Qualità dell’aria per un degente non significa solo “purezza”, ma anche massimo silenzio e minimo spostamento possibile: in condizioni di malattia il rumore e la velocità di ricambio generati da un impianto standard sarebbero stati assai fastidiosi. Proprio per questo i nostri progettisti hanno prestato particolare attenzione alla realizzazione di un impianto che garantisca il massimo comfort.
Il lavoro è stato reso complesso dalla presenza contemporanea di tre sfide affatto semplici:
La prima riguardava il dover lavorare contemporaneamente sui sei ospedali già citati, aprendo quindi sei cantieri nello stesso momento. Facile è immaginare lo sforzo per reperire i materiali e la forza lavoro in un momento in cui tutto il mondo era chiuso in casa per i lockdown prolungati.
Della seconda sfida abbiamo sentito parlare un po’ tutti su giornali e telegiornali: gli ospedali erano congestionati, non c’erano letti liberi e l’ondata di COVID-19 aveva colpito in modo tanto repentino da costringere a lavorare in una perenne condizione d’emergenza tutte le strutture sanitarie. A questo ovviamente si dovevano aggiungere le misure di sicurezza da garantire per lavoratori e personale ospedaliero: tamponi, misurazione della temperatura, distanze minime tra una persona e l’altra.
Ultima sfida, ma non in ordine di importanza, i tempi strettissimi: lavorare velocemente avrebbe significato garantire nel più breve tempo possibile posti letto e degenza con un altissimo tasso di innovazione per quanto riguarda la gestione del ricambio dell’aria.
Anche se in un’occasione alquanto spiacevole, gli sforzi e il lavoro di quasi cinquant’anni sono stati davvero messi al servizio del cittadino: “il benessere è nell’aria”, ora è proprio il caso di dirlo.